978880477144HIG-480x288Prima di vedere segnalata tra le novità librarie La vendetta dei bibliotecari (Mondadori, nella collana Oscar Ink) pensavo di non conoscere Tom Gauld. Mentre attendevo che mi arrivasse il libro, subito ordinato, ho preso in prestito in biblioteca una sua precedente raccolta – In cucina con Kafka – per scoprire che invece avevo già visto numerose sue vignette sui social, su cui egli stesso le condivide. Devo essere onesto: le vignette di In cucina con Kafka, pur essendo legate ai libri e alla scrittura, pur piacendomi, non mi hanno entusiasmato. Il sottile umorismo (scriverei “britannico”, ma essendo Gauld scozzese, potrebbe offendersi) dell’autore non corrisponde alle mie tendenze che virano più verso il trash. In realtà è così anche per La vendetta dei bibliotecari ma le vignette riguardano in buona parte la mia professione e la mia categoria e, in quanto tali, non possono non coinvolgermi direttamente. Fin dall’apertura del libro, dato che appiccicata alla seconda di copertina ci sta una bustina col registro dei prestiti con già i timbri con le date di chi si immagina abbia preso in prestito il libro prima di me (anche se stavolta il libro l’ho comprato). Col passaggio al digitale ormai queste schede di registrazione non sono quasi più utilizzate (se non da quelle biblioteche che pensano di realizzare un servizio utilizzando esclusivamente volontari digitalmente analfabeti), ma non di meno si tratta di un nostalgico tuffo nel passato per chi – come me – ha iniziato a lavorare in biblioteca quando ancora i pc in essa erano guardati con sospetto e quando le reti erano ancora solo LAN di database su CD-ROM. Ancor prima di iniziare formalmente il libro – prima cioè di colophon e frontespizio – c’è però la vignetta che subito mi ha acchiappato e deliziato: in 5 riquadri Gauld descrive un mondo in cui i bibliotecari prendono il potere grazie alle superiori capacità organizzative concesse loro dalla conoscenza del sistema di Classificazione Decimale Dewey con cui è possibile dare ordine al mondo intero.

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Non si sa quanto mestamente, il personaggio che racconta questa storia, nell’ultimo riquadro, viene “shushato” dal bibliotecario di turno: perché è una storia che non si può rivelare? O semplicemente perché sta disturbando altri lettori? L’autore lascia a noi deciderlo. Ma la chiusura mi fa ridere tanto più essendo da quasi quarant’anni un bibliotecario allergico agli “SHHH!”, che non ha mai eccessivamente osteggiato conversazioni in biblioteca, se condotte nel rispetto degli altri presenti, cercando piuttosto quando possibile di diversificare aree e utenti (chi studia e chi parla) e quando non possibile di riportare civilmente e razionalmente le ragioni di chi aveva bisogno di silenzio a chi invece aveva bisogno di confronto e discussione.

Diverse vignette sono legate al periodo della pandemia (e perciò risultano più nostalgiche che divertenti) e molte altre dedicate alla scrittura e agli scrittori. Scopro invece che Gauld è appassionato dei “giochilli” ideati da Beniamino Sidoti su Facebook (o forse è Sidoti appassionato di Gould). Sidoti ha anche collaborato con l’edizione 2023 di International Games Month @ your library con i giochilli che hanno portato alla premiazione di tre biblioteche con giochi da tavolo messi a disposizione dagli sponsor 2023 (Asmodee, Babalibri, CreativaMente, dV Giochi, Erickson, Ludic). Ecco per esempio uno dei giochilli a tema bibliotecario ideati da Sidoti (qui il video con la premiazione):

La catalogazione falsa

Sbagliate apposta la collocazione di un libro: scrivetela nei commenti

Esempi:

  • La lingua salvata, glottologia; ricette
  • Il passero solitario, ornitologia
  • Simenon, Pietr il lettone, interior design

Alcune risposte:

  • Mattatoio n. 5 – Macelli, 664.9029 (Carni e alimenti affini. Macellazione e taglio)
  • La strada (Cormac McCarthy) – Strade (viabilità); 343.0942 (queste due erano mie)
  • Canne al vento – 362.29 Problemi e servizi di assistenza sociale. Abuso di sostanze (tossicodipendenza)
  • L’eleganza del riccio (Barbery, Muriel): 591.51 SOGGETTI GENERALI DEL COMPORTAMENTO ANIMALE
  • I rosso e il nero (Sthendal): 535.6 OTTICA E FENOMENI PARAFOTICI. COLORI

ecc.

Come esempio del giochillo di Gould possiamo invece prendere una vignetta dal libro intitolata “Letture estive per complottisti” dove abbiamo “Mattatoio n. 5G” di Vennegut, “Il vecchio e la CIA” di Hemingway, ecc.

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Un collega, non bibliotecario, quando al colmo dell’entusiasmo ho condiviso la vignetta sulla dominazione del mondo da parte dei bibliotecari nel gruppo Whatsapp della biblioteca in cui lavoro, ha chiesto se il libro (in realtà solo la vignetta, perché c’è anche molto altro all’interno del libro) andasse classificato come utopia o come distopia. Ho risposto “dipende”. Ovviamente dal punto di vista: da quello dei bibliotecari utopia, da quello di tutti gli altri distopia? La domanda mi riporta ad un libro letto tanti anni fa: La terza forza di Mark Laidlow. Ne avevo scritto diffusamente su Bibliotime, e a quel pezzo rimando. Basti solo ricordare che nel romanzo si parla di una biblioteca completamente automatizzata dove ogni richiesta viene registrata al fine di controllo da parte della forza al potere. Ogni sistema di ordinamento è potenzialmente anche un sistema di controllo. E anche la catalogazione può diventare uno strumento di indottrinamento e controllo: vedere ad esempio lo storico testo di Sanford Berman The Joy of Cataloging pubblicato nel 1981, quando ancora non c’erano i computer a rendere anche queste strategie più facili e oscure.

Per concludere questo post, vi lascio alcune vignette non riportate nel libro e riprese dal profilo X (ex Twitter) di Gauld. Buon divertimento!

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