Non ho letto altre opere dell’artista americano di origini giapponesi Jason Shiga ma ovviamente non poteva non intrigarmi la sua trilogia di Adventuregame Comics pubblicata da Coconico Press lo scorso settembre, sia come volumi singoli che come cofanetto che raccoglie tutte e tre le opere. Non poteva non intrigarmi perché non sono molte le opere a fumetti interattive: il medium fumetto pone maggiori sfide all’interattività della storia rispetto alla narrativa. Tra gli approcci possibili pensiamo all’inquietante 2120 di Wylesol (sempre di Coconino Press), alla solo apparentemente giocosa trilogia dedicata da Tartarotti alla Cana (MS Edizioni) o al pornografico Connie la barbara di Sergi e Maconi (Officina Meningi).

Partiamo dall’approccio grafico: quello di Shiga è essenziale e può ricordare quello di Wylesol, ma mentre quest’ultimo sfrutta tutta la pagina lavorando piuttosto su una inquietante (e spesso solo apparente) assenza di particolari, Shiga utilizza il non molto spazio messo a disposizione dal piccolo formato delle pubblicazioni riempiendolo di vignette che minuziosamente illustrano il percorso consentito al protagonista. Questo ha anche un effetto spiazzante perché in alcuni casi sulle facciate affiancate sembra esserci lo stesso spazio che porta ad esiti diversi (proprio perché vi arriviamo da scelte diverse). In questo modo Shiga rende difficile al giocatore “barare” cercando “a ritroso” il percorso giusto. Ma è anche vero che i tre volumi sono una vera e propria progressione ludica: esattamente come se ci trovassimo di fronte ai tre livelli di un videogioco.

Il primo livello, o meglio, il primo volume è Leviathan e narra la ricerca di una bacchetta magica che dovrebbe tenere a bada un mitologico mostro marino che punisce chiunque menta su qualsiasi argomento. La difficoltà di questo libro-game è decisamente bassa ed è sufficiente fare attenzione agli indizi che ci vengono forniti dai vari personaggi per giungere, anche alla prima “run”, alla soluzione.

Il secondo livello/volume, L’aldilà, non ha nulla degli incubi fulciani, ed anzi il protagonista, da fresco trapassato, si trova in un luogo di calma e serenità, con porte che gli consentono di viaggiare utilizzando i libri a sua disposizione. Diversi finali sono qui disponibili e non è detto che uno di essi sia preferibile ad altri. Comunque il meccanismo di apertura delle porte legato all’interazione coi libri disponibili rende le meccaniche sicuramente più complesse rispetto al precedente, anche in considerazione dei finali multipli, ognuno con un suo preciso profilo narrativo.

Il terzo e ultimo Samurai vs. Ninja è sicuramente il più complesso e anche ai fan dei libri-game probabilmente occorrerà più di una “run” per risolverlo. Anche perché apparentemente il libro si divide, anche graficamente (per il diverso colore delle pagine), in due percorsi diversi mediante il quale il protagonista può tentare di sconfiggere il crudele Lord Touma. I due percorsi sono appunto quello del samurai e quello del ninja, ma solo uno dei due porterà alla vittoria nonostante siano previsti anche finali in cui il protagonista, pur non vincendo, riesce a sopravvivere. Shiga idea un meccanismo con cui possiamo utilizzare la spada (se abbiamo scelto il percorso del samurai) o il grimaldello (se abbiamo scelto il percorso del ninja) che ricorda quello dell’apertura delle porte con i libri in L’aldilà, anche se qui dobbiamo essere attenti a capire quando i due strumenti vanno usati.

In sostanza, nonostante le storie non siano narrativamente collegate, Adventurgame Comics è un’opera unica che si sviluppa ponendoci sfide progressivamente più impegnative. Se lo stile grafico non è particolarmente raffinato, è comunque efficace a trasmettere al lettore il mood delle tre storie. Indubbiamente si tratta di un autore da seguire e cercherò di recuperare anche le sue storie non interattive, ed in particolare Demon.

Tavole da Leviathan:

Tavole da L’aldilà:

Tavole da Samurai vs. Ninja:

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Dove il paradosso contamina i rapporti umani, compare la malattia.

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