Il motivo per cui mi sono iscritto – nel 2019 – a Bandcamp è che è l’unica piattaforma musicale su cui ho trovato l’album con la colonna sonora del videogioco Heaven’s Vault (videogioco che ho adorato e su cui ho scritto diverse cose: trovate i link in fondo al post). Bandcamp, rispetto ad altre piattaforme musicali, ha alcune peculiarità: non funziona ad abbonamento ma, una volta iscritte/i è possibile ascoltare tutto quello che viene inserito da artisti ed etichette. Dopo – mi pare – tre ascolti la piattaforma richiede di acquistare l’album o le tracce ascoltate, ma se non lo si fa non viene bloccato l’ascolto (anche se in realtà non ho mai ascoltato più di 4 o 5 volte un album che non ho acquistato per cui non saprei dire se comunque l’ascolto viene ad un certo punto bloccato oltre tale limite). È possibile acquistare gli album sia in forma fisica (musicassette, vinile, CD, a seconda di quali formati mette a disposizione l’autore o l’etichetta) sia in formato digitale. Per il formato fisico è conveniente se la spedizione avviene in Europa altrimenti, complice il fatto che ogni acquisto è singolo e non si possono accorpare le spedizioni (come invece fa – ad esempio – Amazon), tra spese di spedizione e tasse da pagare al corriere si finisce per pagare più in spedizione che per l’album. Sia che si acquisti un album in formato digitale, sia che si acquisti la copia digitale, l’album viene “salvato” nella propria collezione digitale (a meno che non sia sia “acquistato” senza pagarlo nulla un album offerto con la formula “name your price” che in questo caso può essere scaricato ma non viene salvato nella collezione). Una possibile obiezione è: dato che puoi comunque ascoltarli gratis, perché ti compri gli album (in formato digitale)? La risposta è che uno dei luoghi in cui ascolto più musica è in auto e mi sono sempre fatto prima musicassette, poi CD ed ora chiavette USB con gli album che mi accompagnassero nei miei viaggi. Inoltre non mi dispiace affatto pagare per musica che mi piace e che mi fa passare tempo decisamente piacevole.
Dopo circa cinque anni di iscrizione alla piattaforma nella mia collezione ci sono oltre 500 album (che è un numero cospicuo, che dimostra la mia passione per la musica ma anche che l’assenza di supporto fisico consente un risparmio pericolosamente reinvestibile), alcuni dei quali addirittura presenti solo in essa (del resto questo capita anche nella mia collezione fisica di vinili e CD). È possibile vedere questo dato perché per ogni album nella propria collezione Bandcamp visualizza il numero delle altre collezioni che lo possiedono. Nei giorni scorsi mi è venuta la curiosità di vedere quali fossero – tra gli album che ho acquistato – quelli presenti in più collezioni (e quelli presenti in meno, ma questo lo vedremo magari in un altro post). Ho preso nota degli album presenti in più di 1.000 collezioni e ne ho fatto la graduatoria con tre gruppi di 10 album (è una graduatoria che va da 7.877 a 1.608). Ci sono alcuni elementi decisamente curiosi che vedremo (gli album sono presentati coi seguenti dati: titolo, autore, data di pubblicazione)Journey Austin Wintory 2013.
Da 1 a 10
Journey, Austin Wintory, 2013
FLOPPY DISK OVERDRIVE, MASTER BOOT RECORD, 2020
░█░█░░█░█░█░, KEYGEN CHURCH, 2021
PERSONAL COMPUTER, MASTER BOOT RECORD, 2022
One Cello x 16: Natoma, Zoe Keating, 2005
Traveler – A Journey Symphony , Austin Wintory & London Symphony Orchestra, 2022
ABZÛ, Austin Wintory, 2016
Tunes 2011 to 2019, Burial, 2019
Rakshak, Bloodywood, 2022
Living Torch, Kali Malone, 2022
Nei primi 10 album posseduti in maggiori collezioni, senz’altro sono 3 i fenomi che destano interesse. Il primo è il successo di Austin Wintory con le sue colonne sonore videoludiche e, in particolare, con quella di Journey (che del resto in effetti penso che sia una delle più belle se non la più bella in assoluto colonna sonora videoludica) che passa avanti anche a fenomeni pop mondiali, come ad esempio la raccolta dei singoli di Burial (che pure ho ascoltato quasi in continuazione per un anno) e non solo è presente con la colonna sonora originale (per altro disponibile gratuitamente anche su YouTube), ma anche con la versione suonata dalla London Symphony Orchestra e in altre versioni (come vedremo nei prossimi 10 album). Il secondo è MASTER BOOT RECORDS e la sua versione “classica” KEYGEN CHURCH: non meglio conosciuto artista romano che si descrive così: “I am a 486DX-33MHz-64MB processing avant-garde chiptune, synthesized heavy metal & classical symphonic music”. Evidentemente il suo iniziale proporre le opere nella formula di contribuzione libera ha contribuito alla promozione, ma occorre ricordare che tutti quelli che l’hanno in collezione hanno versato quanto meno un minimo contributo. Vale forse la pena di ricordare che un artista comunque considerabile di successo come MASTER BOOT RECORDS non l’ho mai visto menzionato sulle pagine di Rumore (che pure sarebbe teoricamente la rivista perfetta per il suo genere). Il terzo è la fortuna di album che possiamo definire di musica “colta” come quelli di Zoe Keating e Kali Malone: evidentemente tramite Bandamp è possibile riuscire a promuovere generi (anche molto) alternativi rispetto a quelli commerciali.
Da 11 a 20
Planet Terror, Black Sky Giant, 2021
12. Rat Wars, HEALTH, 2023
13. Falling Mothership, Black Sky Giant, 2021
14. SIBLING, haircuts for men, 2021
15. Desire, I Want To Turn Into You, Caroline Polachek, 2023
16. Journey: Transfiguration, Austin Wintory, 2014
17. Cursed Deambulations of the Nocturnal Entities, Lamp of Murmuur, 2020
18. there are people you will never see again, haircuts for men, 2021
19. Close, Messa, 2022
20. She Reaches Out To She Reaches Out To She, Chelsea Wolfe, 2024
In questa seconda decina le cose da notare sono quattro. La prima l’ottimo risultato della band stoner argentina Black Sky Giant (una one man band?) per entrambi gli album pubblicati nel 2021. Il secondo la vaporwave di haircut for men: una persona? una band? l’unica cosa certa che dichiara è “i take some credit. but most everything is plundered (mi prendo una parte del merito, ma quasi tutto viene saccheggiato): entrambi gli album sono strutturati con due lunghi “medley” intitolati side a e side b e sono un ipnotico e piacevole genere di musica da sottofondo. Terza cosa l’album di Caroline Polachek, l’unico (tra questi 30) che rientri nei migliori album dell’anno secondo Rumore (nonostante ad ogni uscita vado a vedere quali tra gli album recensiti è su Bandcamp e, se magari non li metto in collezione, li inserisco spesso in wishlist per ascoltarli almeno una volta). Quarta e ultima l’album di Chelsea Wolfe (anch’esso collezionato in seguito alla recensione di Rumore), l’unico del 2024 in tutta la trentina.
Da 21 a 30
End of days pilgrimage, Black Sky Giant, 2022
22. U-Void Synthesizer, Machine Girl, 2020
23. HFM88, haircuts for men, 2022
24. ULTRAKILL: PANDEMONIUM/WAR, Heaven Pierce Her, 2023
25. Live at Bush Hall, Black Country, New Road, 2023
26. Éons, NEPTUNIAN MAXIMALISM, 2020
27. All Bitches Die, Lingua Ignota, 2018
28. Reflections Of A Frostbitten Moon, Wampyric Rites, 2020
29. J.S. Bach: “Open” Goldberg Variations, BWV 988 (Piano), Kimiko Ishizaka, 2012
30. Subaqueous, Drown, 2020
Qui solo una notazione: trovo abbastanza incredibile che un’esecuzione delle Variazioni Goldberg di Bach sia più ascoltata di tanta altra musica leggera. Di questi 30 album solo due sono finiti nei miei best of di fine anno: Planet Terror dei Black Sky Giant in quello del 2021 e Live at Bush Hall dei Black Country, New Road in quello del 2023. Non mi stupisce poi che non arrivino ad alti risultati artisti come Steve Wynn, John Hiatt, Steve Earle: tutti autori “per boomer” che rifuggono le piattaforme per continuare a rivolgersi a spacciatori di copie fisiche, ma piuttosto artisti “nuovi” come Fantastic Negrito, MUNA, Matmos, ecc.
Ma a questo punto do appuntamento agli album (nella mia collezione) presenti in meno collezioni per vedere se sia una lista con sorprese ancora maggiori.
Link nel post:
la mia collezione su Bandcamp: https://bandcamp.com/st2wok
Heaven’s Vault, la mia recensione sul manifesto: https://ilmanifesto.it/navigare-alla-ricerca-della-volta-del-paradiso
Heaven’s Vault, il post sul linguaggio ideato per il gioco: https://ossessionicontaminazioni.blogspot.com/2019/08/linguaggi-artificiali-e-importanza.html
Heaven’s Vault, la mia intervista allo sviluppatore Jon Ingold su AIB notizie: https://aibnotizie.aib.it/linguaggio-comunicazione-lettura-attraverso-un-videogioco-intervista-a-jon-ingold/
mio best of musicale del 2021: https://ossessionicontaminazioni.com/2021/12/25/musica-per-il-2021/
mio best of musicale del 2023: https://ossessionicontaminazioni.com/2023/12/31/gli-album-del-2023-piu-ascoltati/

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