
Lo scorso 2 agosto la rivista videoludica americana Game Informer è stata improvvisamente chiusa da GameStop che ne deteneva la proprietà, tutti i dipendenti sono stati licenziati e tutto il patrimonio di recensioni, articoli, interviste presenti sul sito è stato reso irraggiungibile. Resta solo una pagina statica all’indirizzo https://www.gameinformer.com con il laconico messaggio:
The Final Level: Farewell
from Game InformerAfter 33 thrilling years of bringing you the latest news, reviews, and insights from the ever-evolving world of gaming, it is with a heavy heart that we announce the closure of Game Informer.
From the early days of pixelated adventures to today’s immersive virtual realms, we’ve been honored to share this incredible journey with you, our loyal readers. While our presses may stop, the passion for gaming that we’ve cultivated together will continue to live on.
Thank you for being part of our epic quest, and may your own gaming adventures never end.
[Il Livello Finale:
Addio da Game InformerDopo trentatré anni entusiasmanti, in cui vi abbiamo portato le ultime notizie, recensioni e approfondimenti su di un mondo dei videogiochi in continua evoluzione, è con il cuore pesante che annunciamo la chiusura di Game Informer.
Dai primi giorni delle avventure in pixel ai coinvolgenti mondi virtuali di oggi, siamo onorati di aver potuto condividere questo incredibile viaggio con voi, i nostri fedeli lettori. Le rotative si fermano, ma la passione per il gioco che abbiamo coltivato insieme continuerà a vivere.
Grazie per aver preso parte a questo epico viaggio e che le vostre avventure videoludiche non abbiano mai fine.
Sul canale YouTube MinnMax (agenzia di stampa indipendente finanziata tramite Patreon che parla di giochi, amici e miglioramento) l’ex giornalista di Game Informer, Ben Hanson e la storica di videogiochi Kelsey Lewin, lo scorso 16 settembre hanno intervistato sull’argomento due “padri” del medium videoludico: John Romero – uno degli autori di Doom e Quake – e Jordan Mechner – creatore di Prince of Persia e The Last Express –. Entrambi hanno recentemente pubblicato libri con le loro memorie nel settore: DOOM Guy: Life in First Person by John Romero e Replay: Memoir of an Uprooted Family (entrambi per ora solo in inglese). Quest’ultimo in particolare è un’autobiografia in formato graphic novel che non racconta solo la storia di Mechner ma anche quella della sua famiglia ed in particolare quella del nonno fuggito dalla Germania nazista.
Sia Romero sia Mechner si dolgono della scomparsa di oltre un trentennio di documentazione sui videogiochi e segnalano la necessità di supportare il lavoro (in regime di volontariato) di Internet Archive, unico modo – grazie a Wayback Machine – per riuscire a parzialmente consultare Game Informer. Entrambi condannano l’attacco sostenuto da Internet Archive ad opera di grandi gruppi editoriali e osservano come il mondo videoludico sia destinato all’oblio senza iniziative come questa, dato che le aziende videoludiche (con l’eccezione di Nintendo che in Giappone ha creato un museo della propria produzione) non sono minimamente interessate alla preservazione delle opere videoludiche, con i codici sorgente che vanno perduti nei fallimenti, o nelle riorganizzazioni imprenditoriali. Non un caso che entrambi – non semplici videogiocatori, ma autori che continuano anche oggi a percepire un guadagno dalle opere realizzate – abbiano donato i codici sorgente delle loro opere ed altre memorabilia ad esse collegate a The Strong. National Museum of Play di Rochester (NY). Kelsey Lewin solleva anche un problema ulteriore della preservazione videoludica: per quanto sia possibile giocare molti videogiochi del passato tramite emulatori (avendo a disposizione il codice sorgente), parte importante dell’esperienza di gioco non può essere replicata da essi, ad esempio giocare su un cabinato. Cosa ancora più rilevante nel caso dei giochi multiplayer: a che serve – esemplifica Lewin, preservare il codice di World of Warcraft se poi sono costretta ad aggirarmici da sola? Nel nostro piccolo e provinciale caso italiano una analoga catastrofe è stata la chiusura dell’Archivio Videoludico della Cineteca di Bologna. Avevo descritto – anche grazie alla gentile collaborazione del curatore, Andrea Dresseno – l’attenzione dell’Archivio a preservare in modo quanto più fedele possibile l’esperienza videoludica conservando sia il software sia l’hardware originale, e le iniziative didattiche e di promozione che realizzava, nel mio libro Biblioteca in gioco (Bibliografica, 2013).
Di seguito le dichiarazioni rilasciate dai due autori e il video del loro incontro su MinnMax.
Jordan Mechner: Tutti i giochi e i libri che ho creato nella mia carriera sono stati ispirati e arricchiti dal mio accesso a biblioteche e archivi. È doloroso per me come autore vedere una istituzione senza scopo di lucro come Internet Archive sotto attacco da parte di editori che cercano di bloccare i contenuti digitali in una manciata di piattaforme a scopo di lucro. Preservare il nostro patrimonio culturale di giochi, libri, musica e altri media è un compito continuo e attivo che avviene solo nella misura in cui ci teniamo e lo rendiamo possibile. Le biblioteche online come Internet Archive sono un servizio pubblico essenziale e sostengo la loro missione.
John Romero: Stiamo vivendo in un’epoca straordinaria piena di abbondanti creazioni digitali. L’archiviazione digitale dei media odierni è più facile che mai, il che dovrebbe significare che sta accadendo frequentemente: preservare le creazioni di oggi per l’apprendimento di domani. Il motivo per cui GameStop abbia scelto di cancellare tutti gli articoli online di Game Informer lascia perplessi. Nella nostra discussione, Jordan e io sosteniamo con passione l’importanza dell’archiviazione dei media digitali.




Link nel post:
DOOM Guy: Life in First Person by John Romero: https://romero.com/shop/p/doomguy
Replay: Memoir of an Uprooted Family: https://www.jordanmechner.com/en/books/replay/
Game Informer salvato da Wayback Machine di Internet Archive: https://web.archive.org/web/20240000000000*/https://www.gameinformer.com
The Strong. National Museum of Play: https://www.museumofplay.org
Pagina dedicata a Biblioteca in gioco sul sito di Editrice Bibliografica: https://www.editricebibliografica.it/scheda-libro/francesco-mazzetta/la-biblioteca-in-gioco-9788870757521-148186.html

Scrivi una risposta a John Romero ospite a Lucca Comics & Games – ossessioni e contaminazioni by francesco mazzetta Cancella risposta