
Nella prima metà degli anni ‘90 le due stagioni di Batman: The Animated Series, serie creata da Bruce Timm e Eric Radomski, sono state un vero e proprio capolavoro nel proprio genere. Ispirandosi al Batman di Tim Burton e trasportando l’ambientazione in un mix di décor anni ‘40 e di tecnologia fantascientifica, ridisegnando personaggi classici o inserendone di nuovi (come Renee Montoya e Harley Quinn, che sarebbero diventati personaggi fissi della serie e degni pure – ovviamente Harley Quinn – di serie e film propri) per arrivare a una narrazione assieme rispettosa del “canone” ed originale, spingendosi a creare episodi intensi come Tigre, tigre, che si ispira a L’isola del dottor Moreau di H.G. Wells citando l’omonima poesia di William Blake.
Per questo è con vero piacere che è da accogliere la notizia della nuova serie di Bruce Timm: Batman: Caped Crusader, realizzata per Amazon Prime (e già disponibile). Stavolta Timm non ha lavorato per un network televisivo ed è stato maggiormente libero non solo di realizzare un prodotto più adulto, ma anche di dare maggiore sfogo alla creatività. L’ambientazione ora è fedelmente e coerentemente legata agli anni che hanno visto la nascita del personaggio (con l’eliminazione quindi di dispositivi tecnologici eccessivamente avanzati). Ma non si tratta solo di un “Batman Year One” in versione Bruce Timm perché sostanzialmente tutti i personaggi sono stati ripensati e ridisegnati. Ad esempio Harleen Quinzel è fin dall’inizio un’abile psicologa (tanto abile da arrivare vicino al mistero celato da Bruce Wayne), amica della poliziotta Renee (con cui flirta spudoratamente) e dell’avvocata di colore Barbara Gordon, che – senza la necessità di essere traviata dal Joker – sfrutta le proprie capacità mesmeriche con ricchi pazienti per farsi versare da loro ingenti somme di denaro. Da questa semplice descrizione è già possibile intuire come anche i personaggi più “tradizionali” sono stati presi da Timm e ribaltati. Non per una riscrittura fine a se stessa quanto perché il vero protagonista di questa nuova serie non è Batman, e tanto meno Bruce Wayne, quanto piuttosto Gotham City e il suo intreccio di malaffare che la tiene in pugno e volontà di fare giustizia. Estremi opposti che si incontrano nell’Harvey Dent che in questo senso è la perfetta incarnazione della città: contemporaneamente spietato coi criminali che porta in tribunale, ma colluso con Rupert Thorne da cui accetta mazzette per finanziare la sua campagna per l’elezione a sindaco. La protagonista è Gotham, ma non come nell’omonima serie in cui i riflettori erano comunque puntati sui personaggi prima che diventassero mascherati: piuttosto – per quanto ogni episodio sia autoconclusivo – come scenario di un unico, grande noir in cui ogni vittoria corrisponde a una sconfitta. Non un caso diversi tra i titoli originali degli episodi rimandano a classici del giallo e del noir (mi limito a citare The Killer Inside Me – dal romanzo di Jim Thompson – per l’episodio in cui Dent si trasforma in Due Facce). E lo stravolgimento dei personaggi ha evidentemente anche lo scopo di fare uscire dalla testa degli spettatori le aspettative di ri-trovare nell’ennesima variazione le solite storie. In realtà si tratta certo di una nuova variazione, ma evidentemente Timm osa più di quanto si sia visto nell’universo di Batman, Elseworlds esclusi (anche se lì, più dello stravolgimento dei personaggi, ci trovavamo di fronte allo stravolgimento delle ambientazioni).
Questa prospettiva grandiosa e affascinante fa passare in secondo piano disegni e animazioni a volte un po’ sottotono. A differenza però di Batman: TAS, che ha deliziato i suoi spettatori per 85 episodi suddivisi in due stagioni, la prima stagione di Batman: Caped Crusader è distribuita su solo 10 episodi della durata di poco meno mezz’ora ciascuno. Ma il finale di stagione (di cui non parlo per non essere linciato per spoiler) ci promette una nuova stagione con uno dei “villain” più carismatici della storia del crociato incappucciato.

Scrivi una risposta a Absolute Batman: un nuovo inizio – ossessioni e contaminazioni by francesco mazzetta Cancella risposta