Opera Snapshot_2023-12-03_120548_nancykress.comPer il sottoscritto il 2023 può essere considerato l’anno di Nancy Kress, autrice statunitense di fantascienza. L’ho iniziato infatti leggendo la trilogia dei Mendicanti di Spagna, l’ho continuato dopo le ferie estive con la trilogia di Tomorrow’s Kin è l’ho concluso proprio ora con L’undicesimo portale. So benissimo che ci sono altri romanzi dell’autrice anche tradotti in italiano (tra cui la trilogia delle Porte sull’infinito e il dittico di Crossfire) ma i sette romanzi letti fino ad ora mi sembra consentano un sintetico ritratto del suo universo narrativo.

Intanto devo osservare che le letture sono andate in ordine qualitativamente decrescente: stupendo il ciclo di Mendicanti di Spagna, bello quello di Tomorrows’s Kin, a malapena sopportabile L’undicesimo portale. L’elemento comunque che mi ha affascinato della sua narrativa è l’attenzione alle dinamiche sociali dei mondi e dei futuri immaginati dentro cui si svolgono le trame dei vari personaggi e che fungono non da mero sfondo ma sempre da elemento fondamentale quando non sono il vero e proprio protagonista delle sue storie.

L’ambientazione del ciclo Mendicanti di Spagna è quello di un prossimo futuro in cui, grazie all’ingegneria genetica, un gruppo di bambine e bambini (ovviamente quelli la cui famiglia può permetterselo economicamente) viene privato del sonno e si scopre che tale modifica non solo rende le persone più “produttive” (non devono “sprecare” 6/8 ore di ogni loro giornata dormendo) ma anche più resistenti alle malattie. Questo gruppo di “insonni”, già avvantaggiato dal provenire da famiglie facoltose, ottiene dalla modifica genetica un tale ulteriore gap rispetto alle persone comuni che si forma una vera e propria forma di razzismo verso di loro. A cui buona parte di loro risponde creando una comunità separata e progettando di difendersi con le armi dal resto della popolazione. Il ciclo è stupendo non solo per gli intrecci di eventi in cui si trovano coinvolti i vari protagonisti, ma anche perché Kress ci da la plastica rappresentazione di come nessuno, anche il più ricco e potente (/potenziato) essere umano possa avere successo senza il supporto degli altri, senza la rete di relazioni che costituisce la società e la civiltà umana.

Nel ciclo di Tomorrow’s Kin il tema è il confronto tra le civiltà di due diversi pianeti: la Terra e Mondo. Se non ché gli “alieni” di Mondo sono anche loro umani prelevati dalla Terra in epoca preistorica da una civiltà avanzata e sconosciuta e scelti tra gli individui con un pool genetico tale che privilegiasse comportamenti cooperativi piuttosto che competitivi. La civiltà che si è sviluppata su Mondo è una civiltà matrilineare, con una religione fortemente improntata alla salvaguardia dell’equilibrio ecologico e con un modello economico di tipo cooperativistico. Le due civiltà tornano a confrontarsi a causa di un virus che minaccia sia la Terra sia Mondo, ma l’elemento più interessante della narrazione all’interno del ciclo è la descrizione di come l’elemento competitivo che caratterizza gli umani della Terra, per quanto favorisca il loro progresso tecnologico, li porti ad essere incapaci di fronteggiare il disastro ecologico accelerato dai conflitti sempre più estesi.

Infine L’undicesimo portale narra di 8 mondi extraterrestri su cui l’umanità si è trasferita, tramite misteriosi portali che mettono in comunicazione istantaneamente i pianeti, per sfuggire alla devastazione della Terra a seguito dei conflitti e del disastro ecologico. A differenza delle altre due opere qui la narrazione è eccessivamente trasparente nel descrivere le tre fazioni in cui si è divisa l’umanità: una che riflette sostanzialmente le divisioni attuali basata su una presunta e ipocrita neutralità nel conflitto che vede fronteggiarsi da una parte una sorta di capitalismo di stato che richiama in maniera abbastanza trasparente il modello economico dell’Unione Sovietica o della Cina e dall’altro un liberismo portato all’estremo che riecheggia la realizzazione della visione di Ayn Rand nella Rapture del primo e secondo videogioco della serie BioShock. Il romanzo è reso poco felice oltre che dalla didascalità sopra richiamata anche dalla presenza di un personaggio che ad un certo punto si trasforma in una sorta di divinità, decidendo, coi propri superpoteri apparentemente infiniti, il conflitto in corso. Nessuno dei due sistemi economici (ovviamente?) si dimostra automaticamente superiore all’altro, e fin da prima dello scoppio (casuale: l’ennesima Elena di Troia che combina danni…) del conflitto entrambi sono gravati da dissensi e rivolte interne.

Come già scritto qui, mi ha impressionato particolarmente la descrizione del sistema economico e sociale di Mondo in Tomorrow’s Kin perché sembra riprendere le idee alla base del Confederalismo democratico propugnate da Abdullah Ocalan: cooperativismo, ecologismo, radicale parità di genere ad ogni livello di decisione politica e sociale, che nel romanzo si amplia in vero e proprio matriarcato dato che i gruppi sociali sono sostanzialmente gruppi familiari allargati in cui le dispute e le decisioni ultimative sono a carico della mater familias. A fronte della palese incapacità del mondo politico attuale di affrontare le crisi sociali ed ecologiche c’è davvero da chiedersi se, al di fuori della fantascienza, un modello siffatto non potrebbe rivelarsi migliore di quello che ogni giorno ci presenta disastri e massacri.

I libri:

3 risposte a “La fantascienza sociale di Nancy Kress”

  1. Avatar Libri letti nel 2023 – ossessioni e contaminazioni

    […] Nancy Kress Trilogia dei mendicanti (Mondadori) […]

  2. Avatar La seconda strada della vita: il nuovo Urania di Nancy Kress – ossessioni e contaminazioni by francesco mazzetta

    […] già scritto di Nancy Kress in un post dove ho raccontato il mio apprezzamento per la trilogia di Tomorrow Kin e soprattutto per quella […]

  3. Avatar La seconda strada della vita: il nuovo Urania di Nancy Kress – ossessioni e contaminazioni by francesco mazzetta

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Dove il paradosso contamina i rapporti umani, compare la malattia.

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