Ad aprile Netflix ha pubblicato la nuova serie animata dedicata a Devil May Cry realizzata dal regista statunitense di origini indiane Adi Shankar. Shankar aveva già realizzato serie dedicate a Castlevania e si dichiara un fan della serie videoludica dedicata da Capcom al cacciatore di demoni. La serie si sviluppa in 8 episodi di 30’ che, a differenza della serie animata realizzata nel 2007 (composta da 12 episodi), non sono sostanzialmente autoconclusivi ma vanno piuttosto a comporre una storia unitaria.

La vecchia serie del 2007 è forse migliore da un punto di vista grafico e di rispetto del “mood” della storia, con i suoi tempi morti spezzati da azione furibonda. La nuova serie sembra invece rispettare maggiormente la storia del videogioco e, in modo particolare, il 3° episodio: Devil May Cry 3: Dante’s Awakening, sostanzialmente un prequel dove vengono introdotti i personaggi di Lady e di Vergil (il fratello di Dante, da quest’ultimo creduto morto). Nella serie viene inoltre presentato come principale “villain” il Bianconiglio, presente solo nei manga usciti assieme al videogioco. Nella serie Netflix è il Bianconiglio (per motivi che saranno rivelati solo negli ultimi episodi) a voler ricomporre i talismani custoditi da Vergil e Dante per poter spezzare il sigillo imposto da Sparda (padre dei due) al mondo infernale e consentire ai demoni di riversarsi sulla Terra. Lady è la super-soldatessa di DARKOM, una squadra speciale dell’esercito americano comandata direttamente dal vicepresidente (che è colui che governa effettivamente il Paese), fanatico religioso, per sterminare tutti i demoni. I demoni però, si scoprirà, non sono tutti esseri mostruosi e assetati di sangue e morte umana: sono per lo più una popolazione inerme che intende fuggire da un mondo al collasso. In questo contesto, nella serie Netflix, la storia personale di Dante cede spesso il passo alle vicende incrociate e per certi versi speculari di Bianconiglio e di Lady, che sono raccontate in dettaglio nell’episodio 6, quello senza dubbio più straordinario sia dal punto di vista grafico sia da punto di vista narrativo. È infatti completamente dedicato a narrare cosa ha portato entrambi, a partire da quando erano bambini, a diventare quello che effettivamente sono nel presente della serie: Lady una implacabile cacciatrice di demoni e Bianconiglio disposto a tutto per riuscire a salvare la popolazione demoniaca dal mondo malato portandola sulla Terra. I due ambienti – Terra e Inferno – sono disegnati con stili grafici completamente diversi a rimarcare la rispettiva distanza.

Apprezzabile nella serie animata la citazione di altre serie videoludiche Capcom come Resident Evil e Street Fighter e una colonna sonora che saccheggia il pantheon heavy metal. Alla fine però la sua vera forza è la questione etica che solleva negli ultimi episodi, con i demoni visti come una popolazione di immigrati che i politici dipingono come pericolosi invasori – desiderosi non di vivere in pace in un ambiente che non sia per loro venefico ma di uccidere gli esseri umani – come motivazione per cacciarli e sterminarli, giustificati dall’uso dei mostri fatto da “terroristi” come il Bianconiglio. Questione etica che riguarda appunto più il Bianconiglio e Lady che non Dante che, alla fine, è solo l’arma relativamente inconsapevole usata dal vicepresidente.

Se pertanto dovessi scegliere la serie migliore tra quella del 2007 e quella attuale, da fan del videogioco sceglierei la prima, da fan di anime, cinema e storie sceglierei la seconda.

Trailer della serie Netflix:

Qui la serie completa del 2007 su YouTube:

https://www.youtube.com/embed/videoseries?si=MW2rngu_0aYyG6QA&list=PLwNRhCmZtZ9wnoMUv4e9sdlfGd8JfQTtd

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