La trilogia di Thrawn a fumetti

Ho salutato con estremo piacere la raccolta in un solo volume da parte di Panini Comics della Trilogia di Thrawn, nonostante abbia non solo le originali pubblicazioni in italiano uscite nel 1997 allora per Magic Press, ma anche le originali raccolte statunitensi delle versioni a fumetti della trilogia di Timothy Zahn: L’erede dell’Impero, Sfida alla Nuova Repubblica e L’ultima missione, romanzi a loro volta usciti per la prima volta in Italia a partire dal 1993 per Sperlink & Kupfer, ripubblicati poi nel 2012 da Multiplayer e ora riportati in libreria da Panini. Dei romanzi dedicati all’Universo espanso di Guerre stellari che iniziavano ad essere pubblicati negli anni ‘90 ho scritto in uno dei miei primi articoli per Il Manifesto, prendendo spunto da Un amore per la principessa di Dave Wolverton (pubblicato, come il mio articolo, nel ‘95) per scrivere soprattutto della trilogia zahniana. Dei romanzi dedicati all’Universo espanso non sono in realtà disposto a “salvarne” molti, ma sicuramente lo meritano quelli di Zahn. Al di là dell’eccellente capacità nel creare un intreccio narrativo che si innesti alla perfezione nella trilogia cinematografica originale a proseguirne le immediate successive sorti, Zahn ha il merito di aver creato due personaggi assolutamente straordinari e in grado di rivaleggiare con quelli originali della saga lucasiana: il Grand’Ammiraglio Thrawn appunto e la spia dell’Imperatore Mara Jade. So che il personaggio di Thrawn è sopravvissuto alle purghe disneyane venendo inserito nelle nuove serie televisive, senza tuttavia che la cosa mi abbia spinto ad interessarmi a sufficienza a fare un abbonamento alla piattaforma di Disney. Entrambi i personaggi sono stati sviluppati in romanzi e racconti “non canonici”: Thrawn ripreso da Zahn in vari romanzi pubblicati anche in Italia, Mara Jade invece nei cicli New Jedi Order e Legacy of the Force che mi risultano rimasti inediti in Italia.

La versione a fumetti della trilogia zahniana, riletta a livello di sceneggiatura da Mike Baron, ha forse due soli punti deboli. Il primo è una eccessiva sinteticità per ridurre i romanzi in miniserie a fumetti che, in alcuni punti, lascia buchi o apparenti incongruenze nella storia. Il secondo il fatto che le tre miniserie – ognuna dedicata ad uno dei romanzi – sono disegnate da artisti diversi: Fred Blanchard e Olivier Vatine L’erede dell’Impero, Terry Dodson Sfida alla Nuova Repubblica e Edvin Biukovic L’ultima missione. Intendiamoci: sono tutti artisti bravissimi, ma utilizzano uno stile e un registro grafico diverso che pesa soprattutto sulla lettura continua permessa dalla pubblicazione in un unico volume. Ad esempio la rappresentazione dei “noghri”, una popolazione aliena asservita dall’Impero, ha una rappresentazione grafica abbastanza coerente nel primo e nel terzo volume come cacciatori bipedi sbilanciati in avanti, mentre nel secondo volume Dodson sembra piuttosto essersi ispirato al rambaldiano extraterrestre per la struttura facciale e comunque dando loro una struttura uniformemente eretta.

Ma si tratta tutto sommato di minuzie rispetto al piacere di leggersi tutta d’un fiato la storia nella versione disegnata che racconta i problemi della neonata Nuova Repubblica di fronte alla minaccia costituita dal Grand’Ammiraglio Thrawn che non solo riunisce le forze sbandate dell’Impero, ma recupera anche un Jedi che schiera dalla propria parte e strutture per clonare nuovi sodati. In tutta la vicenda un ruolo fondamentale l’avranno le bande dei contrabbandieri, tra cui si è rifugiata Mara Jade dopo la morte dell’Imperatore da cui dipendeva direttamente e si ritrova divisa tra il rifiuto di riconoscere l’autorità di Thrawn e l’ultima missione assegnatale dall’Imperatore: uccidere Luke Skywalker. Questo è dunque un appassionato consiglio di lettura a tutte/i quelle/i che non hanno avuto l’occasione di conoscere l’Universo espanso e quello che prometteva avrebbe potuto essere la saga di Star Wars e che invece, grazie a Disney, non è stata.