All’inizio degli anni ‘90 ero un giovane appassionato di fumetti che, in missione per conto di Schizzo (la fanzine del Centro Fumetto Andrea Pazienza di Cremona), andava, per lo più a Bologna, a incontrare e intervistare i suoi idoli. Ne ho già scritto a proposito di Francesca Ghermandi e ora è giunto il momento di parlare invece di Marco Nizzoli. Nizzoli lo andai ad intervistare all’epoca dei suoi primi lavori per Max Bunker e in particolare per la serie Angel Dark che seguiva la moda del periodo per il fumetto splatter (e ne è testimonianza il disegno che in quell’occasione mi realizzò al volo: il giovane è lo stesso Nizzoli che aveva dato le fattezze anche al protagonista di Angel Dark mentre il segato è una interpretazione del sottoscritto all’epoca).

Quando, nel 1991, uscì la rivista curata da Daniele Brolli Cyborg fu per me una sorta di paradiso fumettistico, contenendo opere di alcuni dei fumettisti di cui più ero appassionato: Onofrio Catacchio, Francesca Ghermandi e, appunto, Marco Nizzoli. In Cyborg, Nizzoli disegnò le storie di Massimo Semerano relative alla serie Fondazione Babele. Purtroppo Cyborg ebbe vita breve anche se le 10 storie di Fondazione Babele furono ristampate prima in albi da Phoenix, poi raccolte in volume nel 2008 da Black Velvet e – in versione colorizzata – nel 2023 da Bonelli. Già per l’edizione del 2008 Semeraro e Nizzoli, nel commento conclusivo, e Otto Gabos, nell’introduzione, avevano ipotizzato una ripresa della serie. Ripresa che è arrivata solo l’anno scorso, sempre per Bonelli, con Fondazione Babele. Wonderful World, uscito in tempo per Lucca Comics & Games.
Ma partiamo dalla Fondazione Babele originale del 1991. Nella New York di un ipertecnologico non troppo lontano futuro, Fondazione Babele è una società di tre artisti di avanguardia estrema – Vincent “Squalo” Klein, Mitsuhiro Honda e Kurt Interior – che, guidati dal loro manager di origini italiane Pantaleo, devono realizzare una performance in occasione del funerale della pornodiva Rosa Casta, morta inghiottendo un topo vivo a un “pirina party”. Se non che sulla base di Plutone un pluricriminale viene convertito in energia e sparato nello spazio come pena, solo che il raggio di fotoni finisce proprio sulla Terra e investe il cadavere di Rosa Casta. Questa si rianima e si unisce al terzetto di artisti, intrecciando una relazione sentimentale col piccolo Mitsuhiro. Le cose non saranno però tranquille per il gruppo perché dovranno affrontare sia insidie esterne come un artista mortalmente invidioso, sia interne come il conflitto tra Squalo e un Kurt sempre più assuefatto dagli anabolizzanti. Le storie splendidamente surreali sono illustrate da un Nizzoli forse ancora acerbo (almeno se messo a confronto con lavori più recenti come gli ultimi albi della serie Fiore di notte) ma assolutamente meraviglioso nel delineare in uno splendido bianco e nero ripreso ora da Magnus, ora da Mignola, ora da Moebius, le skyline deliranti del futuro, gli improbabilmente cervellotici meccanismi robotici, ma anche le curve deliziose di Rosa Casta e di altri personaggi femminili.
Da questo punto di vista Wonderful World, che vede Luana Vergari affiancare Semeraro ai testi, assiste forse a un Nizzoli un po’ sottotono (soprattutto se pensiamo ai già citati contemporanei due volumi di Fiore di notte) e sicuramente meno spumeggiante rispetto alle vecchie storie. Che Wonderful World non riprende ma riscrive: forse la cosa più divertente è proprio l’introduzione dove Squalo in veste di DJ si improvvisa vintage rapper che oppone la continuity al reboot salvo essere costretto alla fine a cedere a quest’ultimo. Ri-assistiamo così alla (ri-) nascita di Rosa Casta, ma stavolta a guidarci non è una presentatrice televisiva ma una influencer adolescente, e anche il mondo in cui il fumetto è ambientato è scivolato impercettibilmente dal cyberpunk tecnologico al “romance con un po’ di space e molto spicy” (per dirlo con la influencer). Assistiamo ad esempio all’elezione del nuovo presidente a colpi di like e il pericolo più grande è lo switch-off di Internet. Intendiamoci: Wonderful World è bello, ma Fondazione Babele era e resta un capolavoro. Le pagine che adoro maggiormente sono – c’è bisogno di dirlo – quelle del team-up tra gli artisti della Fondazione e Helter Skelter, il fumetto realizzato sempre su Cyborg da Francesca Ghermandi. I due stili di Ghermandi e Nizzoli, apparentemente agli antipodi (Helter Skelter ha la grafica di un cartone animato Warner Bros in acido) che si fondono miracolosamente è un’esperienza semplicemente sublime. Ma la nuova Fondazione Babele di Wonderful World è solo agli inizi e il volume si conclude con un cliffhanger di dimensioni planetarie: su quali demenziali sviluppi starà lavorando il trio Semerano-Vergari-Nizzoli? Onestamente non vedo l’ora di scoprirlo!



















Link nel post:
- Centro Fumetto Andrea Pazienza di Cremona: https://www.cfapaz.org
- Mio post su Francesca Ghermandi: https://ossessionicontaminazioni.com/2023/06/10/ghermandeide-il-viaggio-nelloceano-intergalattico-di-francesca-ghermandi/
- Pagina dedicata a Fondazione Babele sul sito di Sergio Bonelli Editore: https://shop.sergiobonelli.it/fondazione-babele/2023/08/23/libro/fondazione-babele-1023503/
- Pagina dedicata a Fiore di notte (1° volume) sul sito di Oblomov Editore: https://www.oblomovedizioni.com/libri-fiore-di-notte-1-sogni-infranti.php
- Pagina dedicata a Wonderful World sul sito di Sergio Bonelli Editore: https://shop.sergiobonelli.it/fondazione-babele/2024/09/19/libro/fondazione-babele-wonderful-world-1025127/

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