49 Chiavi, librogioco di Michele Bonanno con le illustrazioni di Fabio Porfidia, è già da un po’ che riposava nella mia libreria: è stato pubblicato (da Aristea, nella collana Per Speculum) due anni fa ed è da allora che quest’opera, per altro assai apprezzata dagli appassionati, è rimasta ad attendere. Il mio problema coi librigioco, o libri-game che dir si voglia, è che si tratta di letture appartenenti alla tipologia “lean forward”. Per la definizione di questo tipo di questo tipo di lettura rimando a La quarta rivoluzione. Sei lezioni sul futuro del libro di Gino Roncaglia (Laterza, 2010):

La fruizione lean forward è quella che si ha quando siamo ‘protesi in avanti’ verso l’informazione, come facciamo scrivendo, studiando un libro seduti alla scrivania (contemporaneamente sottolineiamo, prendiamo appunti…), o lavorando al computer. In genere è caratterizzata da un uso attivo dell’informazione: non ci limitiamo ad assorbire informazione ma la elaboriamo e modifichiamo. (p. 14)

Questa modalità di lettura si contrappone a quella lean back:

La modalità lean back è invece caratterizzata da una fruizione rilassata, ‘appoggiati all’indietro’ (ad esempio, in poltrona), di una informazione che ci assorbe ma da cui possiamo lasciarci trasportare senza la necessità di interventi attivi di elaborazione e manipolazione. È il modo in cui in genere leggiamo un romanzo, o guardiamo un film. La nostra attenzione è anche in questo caso completamente catturata da quel che vediamo o leggiamo, ma – finché essa resta viva – non ci è richiesto di agire o interagire con l’informazione stessa se non a livello mentale. (p. 14)

È evidente come la lettura di un libro-game non possa prescindere dal prendere appunti: anche quando si tratta “semplicemente” di una storia a bivi (dove non ci sono scontri da calcolare, tabelle da aggiornare, enigmi da risolvere, ecc.) non è insolito il prendere appunti, evidenziare quelli che al lettore sembrano gli snodi principali (in una sorta di funzione di “salvataggio” del gioco o per poter “ricordare” da dove ramificano percorsi alternativi apparentemente promettenti). Questo richiede uno spazio adeguato a prendere appunti e un periodo di tempo libero per non dover interrompere troppo spesso il percorso di lettura col rischio di perdere elementi importanti per la sua prosecuzione. Purtroppo però in questo modo i miei numerosi libri-game – finora 49 Chiavi compreso – subiscono la sorte di un rimandare la loro lettura a tempi adatti.

Di recente però su Steam e per Nintendo è uscita 49 Keys, la versione elettronica del librogame a cura dei suoi autori, coadiuvati da Veronica Wu e da 2P Games. Per provare a valutare adeguatamente la versione elettronica non potevo esimermi dal confrontarla con la versione cartacea e così ho letto e giocato entrambe. Inizio osservando come, se la versione cartacea pone il lettore in modalità lean forward, quella elettronica lo pone invece maggiormente in quella lean back perché a prendere gli appunti ci pensa per lo più il computer facendoci avanzare quando abbiamo correttamente risolti gli enigmi presenti. Beninteso l’esperienza nell’una come nell’altra versione è solamente quella della lettura: non ci sono nella versione elettronica animazioni ed esattamente come nel libro siamo chiamati a leggere la storia. Mentre però nel libro dobbiamo prendere nota di Oggetti, Ingredienti, Poteri occulti, Note e Parole chiave che raccoglieremo e apprenderemo, nella versione elettronica il computer lo farà per noi, per cui è apparentemente possibile stare rilassati con smartphone/tablet/portatile in mano o sulle ginocchia, o anche con una postura rilassata davanti al PC come se stessimo leggendo un qualsiasi best-seller. Certo: la questione tempo è ancora abbastanza rilevante perché l’interrompere la lettura in parti sensibili rischia di non farci raccapezzare una volta che la si riprenda (non posso quindi comunque portarmi la versione elettronica ad esempio in treno), ma sicuramente non ho la necessità di destreggiarmi col libro e la sua area annotazioni e il bell’opuscolo con le mappe, tavole e tabelle (oltre che alle stupende illustrazioni a colori). Tuttavia questa facilitazione rischia di diventare ingannevole quando, ad esempio come è capitato a me, riusciamo a concludere l’avventura senza avvederci che non abbiamo completato le evocazioni e quindi finiamo in un “bad ending”. Con la versione cartacea il rischio è minore proprio perché la necessità di prendere appunti in prima persona rende maggiormente evidente notare se si è tralasciato qualcosa. In compenso la versione elettronica comprende una suggestiva musica di sottofondo e le illustrazioni non raccolte in fondo ma inserite nel paragrafo appropriato.

Ma qual è la storia di 49 Chiavi / 49 Keys? Il lettore è chiamato ad impersonare un monaco del Convento domenicano di Sant’Agostino a Padova nel 1520 chiamato improvvisamente al capezzale del vecchio maestro e mentore. Il protagonista si mette subito in cammino verso il palazzo su un’isolotto al centro di uno dei laghi del nord Italia dove il vecchio si è ritirato ma, quando arriva, il maestro è già morto lasciandogli in eredità un tomo di mirabile sapienza, quello appunto delle 49 Chiavi. Buonanno struttura il suo libro-game (anche la versione cartacea) come un videogame: abbiamo prima una parte introduttiva – l’isola – dove impariamo a muoverci e a prendere confidenza col sistema degli enigmi e con quello dei suggerimenti (che, se necessario, si spingono fino a offrire la soluzione al lettore/giocatore bloccato, ma che vanno consultati nell’apposita sezione del sito dell’editore); segue poi quella all’interno del palazzo del mentore, in cui gli enigmi cominciano ad essere significativi e appaganti; per arrivare al labirinto dove sarà messa alla prova la capacità del lettore di riconoscere e gestire enigmi di tipo logico e non solo relativi alla raccolta degli elementi appropriati. Attraverso incantesimi, pozioni magiche ed evocazioni, supereremo fiere mitologiche fino ad arrivare alla agognata conoscenza lasciataci in eredità dall’antico maestro. Nella versione elettronica anche il sistema di suggerimenti è estremamente più comodo, essendo integrato all’interno del gioco. La storia, per quanto non sempre del tutto coerente, è legata ad un modello mediterraneo di fantasy (ne abbiamo già visto esempi in Zappa e spada e Brancalonia) assai piacevole.

È anche da considerare che la versione elettronica costa meno di € 10, mentre la sua controparte cartacea ne costa 16 (ma abbiamo un cofanetto che contiene un libro, un libretto a colori, una scheda di cartoncino a colori con lo spazio per appunti e note che ogni buon collezionista non può farsi sfuggire).

 Link nel post:

Una replica a “49 Chiavi: video-libro-gioco”

  1. Avatar Libri letti nel 2024 – ossessioni e contaminazioni by francesco mazzetta

    […] Michele Buonanno 49 Chiavi. Liber Memoriae (Aristea, 2022) […]

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Dove il paradosso contamina i rapporti umani, compare la malattia.

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