
Tutto inizia con Gotham by Gaslight, prima storia della serie Elseworld in cui i supereroi DC vengono messi in ambientazioni alternative. Nel caso di Gotham by Gaslight, del 1989, abbiamo Batman immerso in una Gotham del XIX secolo che deve fronteggiare Jack lo squartatore in una storia scritta da Brian Augustyn e stupendamente disegnata da Mike Mignola, che proprio da questo titolo inizia a farsi conoscere e amare nel comic fandom. Di Mignola si apprezza in particolare lo stile pulito, quasi una sorta di “linea chiara” americana. Dopo essere passato per varie serie e mini-serie, Mignola ha fatto il botto nel 1994 col personaggio da lui ideato: Hellboy. Nel 2000, memore del successo del primo Elseworld, la DC affida a Mignola il compito di immergere il nostro Batman in una nuova ambientazione insolita. Quel che ne esce è The Doom That Came to Gotham, una miniserie in tre numeri che vede Mignola ai testi assieme a Richard Pace e Troy Nixey ai disegni. Nel 2022 la miniserie è stata ristampata in volume anche in Italia grazie a Panini Comics col titolo Batman: la funesta sorte che colpì Gotham.
Perché scriverne ora (a parte il ritardo cronico con cui leggo i fumetti di Batman)? Perché ho scoperto che dalla miniserie è stato tratto un film d’animazione con lo stesso titolo diretto da Christopher Berkeley e Sam Liu. Film che non sono riuscito a trovare in italiano né in DVD/Blu-ray né sulle piattaforme di streaming, ma che ho recuperato in versione originale.

Di che parla La funesta sorte che colpì Gotham? Iniziamo col rivelare che si tratta di un mash-up tra gli universi di Batman e quelli di Lovecraft. La storia infatti – ambientata negli anni ‘20 del secolo scorso – inizia riprendendo Le Montagne della Follia: Bruce Wayne guida una spedizione antartica alla ricerca di uno scienziato: Oswald Cobblepot. Quello che trova però è l’equipaggio dello scienziato sterminato, Cobblepot perso sul ghiaccio assieme ai pinguini ed un suo assistente che stà cercando di liberare dai ghiacci una mostruosità tentacolare. Bruce Wayne e i suoi assistenti – Dick, Jason e Tim – riportano l’assistente a Gotham solo per scoprire che nella città si sta risvegliando un male antico dovuto alla rapacità delle famiglie fondatrici di Gotham, tra cui i Wayne. È Talia che – con l’aiuto del libro maledetto Il testamento di Ghul riporta in vita il padre che a sua volta vuole aprire il portale per riportare sulla Terra Iog-Sotha. Bruce Wayne, indossati i panni del pipistrello, viene aiutato da Oliver Queen ma soprattutto dal demone Etrigan e da Barbara Gordon trasformata da un incidente in medium.
Il film segue in maniera abbastanza fedele il fumetto e l’unica vistosa variazione è la sostituzione di Tim con Kai Li Cain (forse per introdurre una figura femminile positiva dato che le altre sono tutte o negative – Talia – o inquietanti – Barbara -). È però penalizzato da un disegno molto più anonimo rispetto a quello contorto e inquietante di Nixey. Per il resto la storia sostanzialmente è troppo lovecraftiana per essere batmaniana e troppo batmaniana per essere lovecraftiana. In particolare l’infilare a forza più personaggi possibile della continuity del pipistrello toglie pathos invece di aggiungerne. Sono dunque le matite di Nixey a fare la differenza e a rendere comunque il fumetto un’opera piacevolmente inquietante.

Link nel post:
pagina dedicata a Batman: la funesta sorte che colpì Gotham sul sito di Panini Comics: https://www.panini.it/shp_ita_it/batman-la-funesta-sorte-che-colp-gotham-m1dlux018isbn-it08.html

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