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All’inizio del 2019 avevo già pubblicato un post su Jesse Jacobs dopo aver comprato, nell’edizione 2018 di Lucca Comics & Games, i suoi tre libri a fumetti pubblicati da Eris Edizioni: Safari Honeymoon (2015), E così conoscerai l’universo e gli dei (2017) e Crawl Space (2018). Per una introduzione al fumettista, illustratore e game designer canadese rimando dunque a quel mio primo post.

Oltre ai tre volumi pubblicati da Eris ce ne sono però altri tre pubblicati da Hollow Press (oltre a Far Fetched, catalogo di una mostra personale dell’autore a Carrara nel 2018 pubblicato da Tabularasa Edizioni): Vivono in me (2017), Il bambino delle ossa (2019) e New Pets (2023) oltre alla pubblicazione nel 2020 del videogioco (per PC e Nintendo Switch) Spinch.

Vivono in me e Il bambino delle ossa sono due storie relativamente brevi, la prima in bianco e nero e la seconda in bianco, nero e verde. Entrambe propongono storie labirintiche e paradossali, infuse di malinconia e pessimismo. Vivono in me è la storia di un’abitazione che si trasforma e si nutre di chi la abita. Il bambino delle ossa la storia di un infante allevato da strani animali selvaggi simili ai lupi il cui ciclo vitale è legato e dominato da quello lunare.

Decisamente diversi sia Spinch sia New Pets. In realtà Spinch sembra riprendere completamente la grafica già vista nei tre volumi presentati da Eris (e in particolare in Crawl Space): si tratta di un caleidoscopico platform a scorrimento orizzontale dove impersoniamo una sfera bianca in lotta contro i mostri variopinti che vogliono divorarle i piccoli (piccole sfere a loro volta bianche). Osservando il gioco da un altro punto di vista potremmo essere tentati di vedere gli esseri colorati come i salvatori da un mondo in bianco (e nero), mentre dobbiamo correre, in una versione psichedelica di Super Mario, per raccogliere i nostri piccoli dispersi oltre a vari power-up sparsi, superando (saltando loro in testa) i vari nemici che incontriamo (dalla forma caratteristica ripresa da fumetti e illustrazioni di Jacobs) per affrontare infine i vari boss da sconfiggere con l’aiuto dei piccoli che siamo riusciti a raccogliere. Il gameplay non è nulla di nuovo per chi abbia giocato a Super Mario (2D) o a qualsiasi platform a scorrimento orizzontale: non è il gameplay in sé a fare la bellezza di questo gioco (anche se ne va sottolineata la scorrevolezza) ma piuttosto l’ambientazione: quello che attraversiamo è un lisergico mondo colorato che dovremo sconfiggere.

New+Pets+cover

Ancora più peculiare New Pets: Jacobs apre il volume spiegandoci che – nonostante ci vediamo e vediamo quelli intorno a noi come organismi unitari, individuali, in realtà siamo tutti colonie di organismi, da quando gli organismi unicellulari si unirono per formarne altri più complessi, fino ad oggi in cui noi stessi siamo in realtà ospiti di organismi più semplici che ci consentono di sopravvivere. Che ha a che fare ciò con i nuovi animali da compagnia di cui ci parla il titolo? Semplice: la nuova moda, racconta nella sua storia, è quella di animali che in realtà sono costituiti da un gruppo di animali più semplici in gradi di dividersi, riunirsi, ricombinarsi. Il protagonista è un bambino timido e occhialuto, assillato da bulli, ma che nondimeno li segue perché hanno questi nuovi animali che tormentano per addestrarli e farli ricombinare in nuove forme. Alla fine però le forme che raggiungeranno saranno ben più grandi e minacciose di quelle previste e solo l’animaletto singolo che il nostro protagonista si è potuto permettere – allevato da lui con coccole ed affetto – riuscirà a scongiurare che gli animaletti riuniti in giganti, distruggano tutto. Ma non si torna all’happy end perché anche l’eccesso d’amore del nostro protagonista avrà effetti imprevisti. Rispetto ai fumetti precedenti New Pets ha due caratteristiche che lo contraddistinguono: una storia più “piccola” (non la costruzione di mondi o il trascorrere delle ere), non circolare o labirintica, e una grafica meno iper-affolata di dettagli, colorata e solare (nonostante la conclusione). In sostanza più fumetto e meno illustrazione, più storia e meno trip mentale. Concludendo: New Pets è meglio o peggio dei fumetti che lo precedono? A pelle direi peggio, perché il fascino fin da subito dei fumetti di Jacobs sul sottoscritto è dovuto proprio al loro essere trip mentali e grafici. Ma ciò non significa che questa ultima produzione non possa essere un punto di svolta per ulteriori forme di narrazione, altrettanto intriganti di quelle fin qui lette. E soprattutto non significa che, se meno visivamente geniale, non sia un fumetto – come gli altri di Jacobs – da leggere e da avere.

(Le illustrazioni qui riportate sono riprese dal sito di Hollow Press e dal sito di Jacobs)

Una replica a “I caleidoscopici mondi tristi di Jesse Jacobs”

  1. Avatar Libri letti nel 2024 – ossessioni e contaminazioni by francesco mazzetta

    […] Jesse Jacobs New pets (Hollow Press, 2023) […]

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GOCCIA DI SAGGEZZA

Dove il paradosso contamina i rapporti umani, compare la malattia.

~ Watzlawick, Beavin e Jackson